sabato 1 marzo 2008

Un caso umano


Ripensando solo a qualche mese fa viene da sorridere a pensare che Clemente Mastella era ministro della Giustizia, che si dava da fare con successo per far trasferire magistrati che indagavano su di lui o sui suoi colleghi politici e che teneva costantemente sotto ricatto Prodi minacciando ogni giorno di far cadere il governo, ora per un motivo ora per un altro. Prima l'indulto, poi la riforma Castelli confermata pressochè totalmente, infine la "solidarietà" dopo l'arresto della sua signora Sandra Lonardo, che qualche giorno fa tra l'altro ha cacciato un assessore dall'assemblea regionale perché indossava un maglione anzichè giacca e cravatta, "togliendo credibilità e dignità alle istituzioni" (non come lei che è indagata per associazione a delinquere ed è ancora lì).
Dopo le dimissioni da ministro e la caduta del governo Prodi, Mastella si offriva un po' a tutti e ad un certo punto sembrava che potesse entrare nel Popolo delle Libertà; ad uno dei primi comizi (trasmesso integralmente su Rete4) Berlusconi prese addirittura le sue difese davanti a chi gli urlava "Mastella non lo vogliamo", dicendo con fermezza che "Mastella va ringraziato perché se non fosse stato per lui Prodi sarebbe ancora al governo". Nel frattempo, mentre Tabacci spegneva ogni velleità di alleanza tra Udeur e Rosa Bianca ("Mastella ha un problema con l'elettorato, dato che non si vota solo a Ceppaloni"), Casini respingeva al mittente l'appello di Clemente ("io e Mastella abbiamo storie diverse") e la signora Lonardo rispondeva garbatamente ad una giornalista del Tg3 "se mi candido o no non lo vengo certo a dire a te", Berlusconi gli chiudeva definitivamente la porta in faccia: "Non c'è sincronia tra l'immagine rappresentata da un certo modo di rappresentare la politica e quello che è il sentimento del Popolo delle libertà". Parole pesanti.
Insomma, ora che le alleanze sono definite e che non lo vuole nessuno, Clementino fa la voce grossa ("Noi andremo per la nostra strada, da soli in tutta Italia. Non facciamo alcuna elemosina, spero solo che gli italiani non scelgano Berlusconi come premier"), ma anche all'interno del suo partito la scelta sembra non convincere. Che alla fine resti da solo con i suoi familiari e i suoi amici più intimi?
Sicuramente è l'ipotesi più plausibile...