venerdì 21 dicembre 2007

Immigrazione - punti di vista




Intervista curata dal sottoscritto e da Paolo Massa.

mercoledì 12 dicembre 2007

Salvate il soldato Nino

(Intervista di Radio Capital al senatore Randazzo)

Qualche settimana fa Antonino Randazzo, dopo una visita a Palazzo Grazioli in cui Berlusconi, si pensò, gli aveva proposto di entrare nel suo partito in cambio di una crisi di governo, disse che il Cavaliere era «un incantatore di serpenti» e declinò gentilmente l'offerta. Ora si viene a sapere, dalla bocca dello stesso senatore Randazzo, che l'offerta oltre ad essere politica (un posto da viceministro o sottosegretario nel prossimo eventuale governo di centrodestra) era stata anche economica, anche se attraverso un intermediario. La notizia arriva dopo che il quotidiano la Repubblica ha rivelato che esiste un'indagine, da parte della Procura di Napoli, su Silvio Berlusconi per corruzione di Agostino Saccà (ex dg Rai, lo stesso che cacciò Biagi e Santoro) e per istigazione alla corruzione di Randazzo e altri senatori.

Istantaneamente, tutto il centrodestra come un sol'uomo ha tuonato contro la «magistratura giacobina», il «complotto politico» e la «giustizia ad orologeria». Per Bonaiuti «siamo come sotto Pinochet», per Buttiglione «i giudici sono convinti che Berlusconi sia sempre colpevole», Capezzone parla di «jihad giudiziaria» e Cossiga chiede che «il ministro della Giustizia intervenga come ha fatto con De Magistris» (la regola Mastella: un magistrato indaga su di te? Pussa via!).

Nel mio piccolo, vorrei esprimere anch'io la mia solidarietà al mio presidente (nel senso di presidente del Milan, di cui sono tifoso) e ne spiego subito i motivi. Non certo perché Berlusconi mi sia simpatico, anzi. Ma perché questa indagine non nasce da un'iniziativa dei magistrati di Napoli, bensì da un'altra inchiesta, sulla costituzione di fondi neri all'estero da parte di personaggi legati al mondo della fiction e in rapporti d'affari anche con la Rai; in altre parole, una coincidenza, una botta di fortuna (o di sfortuna, dipende dai punti di vista), come spesso capita. Che sfiga, Silvio!

mercoledì 5 dicembre 2007

Guzzanti imita Liguori


Non ho potuto fare a meno di pubblicarlo, era troppo divertente...
E con ciò dovrò farmi in quattro per prendere 18!

domenica 2 dicembre 2007

Intercettazioni, la Corte sentenzia


Ha avuto poco spazio sui principali media italiani, ma l'importanza della sentenza n.390 della Corte Costituzionale, datata 24 novembre, non è da sottovalutare. Chiamata in causa dal Gip di Torino nel gennaio dello scorso anno, la Suprema Corte è intervenuta nel delicato campo delle intercettazioni telefoniche, la cui divulgazione, soprattutto quando coinvolgono uomini politici o comunque personaggi pubblici, richiama sempre roventi polemiche. Nello specifico, la Corte analizza la legge 140/03 (legge Boato) che stabiliva che, se nel corso di intercettazioni nei confronti di terzi venivano fortuitamente registrate le conversazioni di un parlamentare, il giudice doveva chiedere l’autorizzazione alla Camera di appartenenza anche se intendeva utilizzarle solo nei confronti dei terzi; se la Camera di appartenenza nega l'autorizzazione, le intercettazioni vengono eliminate dalle prove a carico degli stessi soggetti e distrutte entro 10 giorni. La Costituzione prevedeva la richiesta dell'autorizzazione per evitare intenti persecutori verso i parlamentari da parte di una magistratura che, a pochi anni dalla fine del fascismo, non era ancora un modello di indipendenza, ma non prevedeva questa tutela anche nel caso di indagini sui soggetti terzi. Per questo motivo la Corte ha dichiarato illegittimi i commi 2, 5 e 6 dell'art.6 della legge Boato, «nella parte in cui stabilisce che la disciplina ivi prevista si applichi anche nei casi in cui le intercettazioni debbano essere utilizzate nei confronti di soggetti diversi dal membro del Parlamento, le cui conversazioni o comunicazioni sono state intercettate».

La sentenza non entra nei casi delle intercettazioni, non rilevanti penalmente, pubblicate dai giornali ma lascia intravedere che la tutela della riservatezza e dell’onore dei «terzi innocenti» non potrà essere assoluta, specie quando vi è un interesse pubblico (come nel caso delle intercettazioni Rai delle scorse settimane), in modo che la rilevanza processuale o meno di alcune notizie non sacrifichi il diritto dei cittadini ad essere informati, tutelato dalla Costituzione.

sabato 1 dicembre 2007

Scontri alla Sorbonne


Che in Francia la situazione sia parecchio delicata è dir poco, tra lunghi scioperi, trasporto bloccato, università in rivolta e periferie ancora in subbuglio. La Sorbona è diventata, una volta di più, l'emblema della rivolta studentesca contro la riforma, voluta fortemente dal presidente Sarkozy, che dà più autonomia agli atenei. Nel video si vede, dall'interno dell'istituto, l'opera di picchettaggio compiuta dagli studenti, picchettaggio duramente contestato sia dai dirigenti dell'ateneo parigino (che hanno deciso di chiudere per l'impossibilità di garantire il diritto allo studio di coloro che volevano svolgere regolarmente le lezioni), sia da molti organi di informazione, anche italiani.

Seguono i video dell'evacuazione da parte dei gendarmes...

Video1

Video2

Video3

Video4

martedì 27 novembre 2007

Comici provetti


Ci mancavano. Era qualche mese che i principeschi Savoia non si facevano vivi con qualcosa. L'ultima volta che abbiamo sentito parlare di loro, nella fattispecie di Vittorio Emanuele, è stato per l'inchiesta di Henry John Woodcock, a Potenza: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, al falso e allo sfruttamento della prostituzione, questi i reati contestatigli. Poco conta che proprio oggi la Procura di Roma abbia chiesto l'archiviazione per il cosiddetto principe (non perché non abbia commesso il fatto, ma solo perché non ci sono abbastanza prove che lo abbia commesso): come dimenticare gli affettuosi epiteti con cui si riferiva a Giuliana Sgrena («vecchia troia mestruata» e «comunista di merda»), la sua regale e ineccepibile fedeltà coniugale («sto andando a Milano, in città... e adesso c'ho tre quarti d'ora... e volevo andare a puttane») o l'esemplare terminologia con cui indica gli avversari politici («bolscevichi figli di puttana»)?

Dopo averci regalato questi bellissimi momenti, finalmente il Principe e l'erede, ormai determinati a raccogliere l'eredità di Stanlio & Ollio, Ric & Gian e Gianni & Pinotto, sono andati fino in fondo e hanno deciso di dare ai cittadini un motivo in più per maledire il giorno in cui lo Stato italiano ha deciso di farli rientrare nel nostro Paese dopo 50 anni in cui i danni li facevano all'estero (vedi il caso Dirk Hamer). I due noti aspiranti comici hanno chiesto infatti all'Italia un risarcimento di 260 milioni di euro per «i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948».

Il Governo Italiano ha risposto per le righe, ribattendo che «non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana». Che esagerazione! Probabilmente nessuno ha capito la vera richiesta dei savoiardi: un posto a Zelig o, meglio, al Bagaglino (c'è più gnocca!).

giovedì 15 novembre 2007

Il calcio "malato", tra incompetenza e ipocrisia





Tra domenica e lunedì si è consumata una delle pagine più drammatiche del calcio italiano, e contemporaneamente una delle pagine più comiche dell'informazione televisiva. In mattinata un ragazzo è morto, per una tragica fatalità, o meglio, per la banale stupidità di un poliziotto che a 100 m da una rissa pensa bene di sedarla sparando ad altezza d'uomo. Un episodio di cronaca, nulla a che fare con il calcio, nè con il decreto Amato, nè con la violenza negli stadi.
Eppure già qualche ora dopo c'era già, tra i tifosi,chi si organizzava per rialzare la testa dopo mesi, quelli dalla morte di Raciti in poi, in cui la testa aveva dovuto tenerla bassa: per loro l'avvenimento non era "tifoso della Lazio accidentalmente ucciso da un poliziotto", bensì "rissa tra tifosi, poliziotto interviene e spara, un ragazzo muore". E si scatena il caos: a Roma ultras-guerriglieri attaccano commissariati, bruciano auto della polizia e distruggono la sede del Coni, oltre che picchiare tutti i giornalisti che incontrano.
Nel frattempo in televisione si sente di tutto e di più, dai luoghi comuni più beceri ("il calcio è malato", ripetuto decine di volte) alle richieste di dimissioni più disparate, come quelle di Xavier Jacobelli ("Amato, Abate e Matarrese in un Paese normale si sarebbero già dimessi, ma siamo in una repubblica delle banane"), ai deliri sull'opportunità di sospendere i campionati (discutibile), per finire ai proclami di La Russa, Taormina e Castelli (gli ultimi due ospiti da Biscardi), che urlavano che era tutta colpa di Amato.
Personalmente credo che due persone siano responsabili più delle altre per le violenze che sono successe. Il primo è il poliziotto che ha sparato. Il secondo è quel portavoce della polizia che ha detto che Gabriele Sandri era morto per due colpi sparati in aria, ipotesi tutt'altro che verosimile. In molti si sono sentiti presi in giro. Quanto alla favoletta del campionato da sospendere, chi può dire che sarebbe servito ad evitare gli scontri, dato che quando si doveva decidere (intorno alle 13) i tifosi erano già tutti nei pressi dello stadio? E poi, perché sospendere i campionati per un semplice fatto di cronaca che con il calcio non c'entrava nulla? Infine, chi ha permesso che a Bergamo si entrasse in curva con un tombino in mano?

venerdì 9 novembre 2007

Pacchetti e pacchi sicurezza

All'improvviso, nella nostra società aspirante multietnica, è scoppiata la grana dell'immigrazione. La comunità romena in Italia sembra essersi quintuplicata rispetto a qualche anno fa, e guarda caso la maggior parte degli stranieri, specie se clandestini, commettono furti, stupri, omicidi. Questo traspare, ogni giorno, dai mezzi di informazione.
Ovviamente c'è qualcosa che non va. L'immigrazione clandestina e il tasso di delinquenza all'interno delle comunità straniere in Italia sono due problemi presenti ormai da anni, da quei lontani primi anni '90 in cui sbarcarono migliaia di cittadini albanesi, in fuga dalla guerra civile, senza dimenticare africani, turchi, romeni stessi. Si è fatto qualcosa per affrontare la questione?
L'attuale legge Bossi-Fini, con le sue contraddizioni, non si è dimostrata all'altezza, questo è certo: serve una nuova regolamentazione degli ingressi. Ma non ci si può fermare a questo per spiegare il senso di insicurezza che domina le menti degli italiani: questo nasce da un altra necessità più forte, fondamentale in uno Stato civile, ovvero la certezza della pena. Dopo cinque anni di leggi contro la giustizia e di lotta serrata tra politica e magistratura non si può pretendere di dare sicurezza ai cittadini solo con un "pacchetto sicurezza". Si deve fare di più, si devono scrivere leggi ascoltando anche il parere di chi le leggi deve applicarle e farle rispettare, ovvero i magistrati. Se si continua ad attaccarli sempre e comunque non si arriva da nessuna parte.

sabato 27 ottobre 2007



Il mio esempio di global/local è alquanto particolare. La scena in questione è stata filmata a Ostuni, la mia città, e il protagonista è colui che in un qualsiasi romanzo sarebbe definito "il pazzo del villaggio"; strepitosa la sua interpretazione di Cuore matto. Purtroppo, anche se su YouTube il famigerato Oronzo (questo il suo nome) è ormai diventato un'istituzione, resta l'unico ad aver conquistato il successo, mentre tutti gli altri personaggi (sono tantissimi) non ne hanno ancora avuto l'onore. Servirebbe, oltre ad una piattaforma come YouTube, un Teo Mammuccari nostrano, che magari li porti in tv in prima serata per consacrarli...

sabato 20 ottobre 2007

Breve degressione che non c'entra niente con il resto


Il video a destra per molti di voi non significherà niente, ma per me è molto importante. Non solo perché mi ricorda il sollievo e la gioia dopo una stagione tragicamente difficile, ma anche perché sono riuscito ad inserirlo nel blog e ciò mi soddisfa alquanto.
Purtroppo non avendo ancora Internet a casa non posso sbizzarrirmi quando mi pare a personalizzare questa noiosa pagina Web...ma le vie di Fastweb sono infinite, per cui attendo con ansia l'arrivo dei tecnici.

In certe cose siamo ancora indietro...

Va bene che è l'era di Internet, ma certe cose succedono solo in America...

Ve li immaginate Berlusconi e Prodi, Casini e Rutelli, Veltroni e Fini che rispondono agli utenti di YouTube? E che magari sorridono di fronte ad un bebè capitato lì (non si sa quanto) per sbaglio?

Sinceramente...io no. Chissà per quanto tempo dovremo ancora sorbirci i salotti di Vespa, le "scomode" domande di Floris e le aspre critiche a Santoro (qualsiasi cosa faccia).

sabato 13 ottobre 2007

Misteri d'Italia




E' nato un piccolo enigma intorno alla manifestazione di oggi, promossa da Alleanza Nazionale, per il delicato tema della sicurezza. Il caso in questione riguarda Michela Vittoria Brambilla, fondatrice dei "Circoli delle Libertà". Alla conferenza stampa di presentazione di ieri, la pupilla del Cavaliere, ex modella Omsa, ex valletta Mediaset e appassionata fruitrice delle calze autoreggenti, ha dichiarato di aver «accettato con piacere l'invito a partecipare», contraddetta sia dalle dichiarazioni di qualche giorno fa di La Russa («Ha chiesto a me e poi ad Alemanno di valutare la possibilità di partecipare») sia dalla stessa cartellina distribuita ai giornalisti presenti alla conferenza stampa (in cui i "Circoli delle Libertà" rientrano tra le "adesioni al Comitato delle Libertà", motore dell'iniziativa).
La domanda sorge spontanea: chi mente? E' fuori dubbio che la Brambilla ci sarà, e che sarà accolta a braccia aperte da organizzatori e aderenti, ma il mistero sul presunto invito resta.
Per la cronaca, per i tre cortei di oggi, che partiranno da Piazza San Giovanni, Piazza della Repubblica e Piazza Indipendenza per confluire al Colosseo (dove alle 18 parlerà Gianfranco Fini), si attendono almeno centomila persone: prenotati voli charter, pullman e treni speciali, mentre altre centomila arriveranno probabilmente con zattere, canotti, monopattini e teletrasporto.

Via alle danze


E' stata violata la sacralità del sabato.