lunedì 6 ottobre 2008

Maltrattamenti alle Br

C'è un nuovo documento agli atti del processo a carico di 17 presunti appartenenti al Partito comunista politico-militare, ritenuto una prosecuzione della Seconda posizione delle Brigate Rosse. I detenuti in carcere hanno messo nero su bianco, e i giudici della prima Corte d'Assise di Milano hanno ordinato l'acquisizione del documento, quanto sarebbe accaduto nel carcere di Roma-Rebibbia il 3 ottobre, dopo che, in sette erano partiti dal carcere di Siano (Catanzaro) «per un tour di due giorni, approdando infine nei dintorni di Milano». Una volta nel carcere romano, denunciano, sarebbero stati oggetto di «modalità di perquisizione evidentemente degradanti, con flessioni, nudi, a fronte di una o più guardie senza altro fine che l'umiliazione personale». Da qui vi sarebbe stato un rifiuto da parte dei detenuti seguito da «immediatamente una escalation aggressiva». «Uno di noi - raccontano - viene portato a viva forza, praticamente nudo, attraverso 'i corridoì in una cella di isolamento». Questo ha causato altre proteste per farlo tornare. «Il giorno successivo - è scritto nel documento - la partenza avviene tra due ali di agenti lungo i corridoi, percossi e insultati». Un «trattamento riservato in particolare a due compagni». Si tratta, a quanto si è saputo, di Bruno Ghirardi e Vincenzo Sisi, l'uno milanese, l'altro di Torino.
Il pm Ilda Boccassini non si è opposta a che entrassero nel processo questo documento e altri che descrivono la condizione carceraria dei detenuti tutt'ora in carcere (altri sono da tempo ai domiciliari). I difensori degli imputati hanno sottolineato come qualcuno, tra i detenuti si trovi al «circa 1200 chilometri» da Milano, con le conseguenti difficoltà per il diritto di difesa. Oggi, in udienza, sono stati sentiti come testimoni un funzionario della Digos di Torino e altri poliziotti della Digos di Milano che, attraverso pedinamenti e intercettazioni ambientali avevano monitorato l'attività del gruppo, a cui sono attribuite alcune azioni incendiarie ai danni della sede di Forza Italia a Milano e di Forza Nuova a Padova, oltre che un tentativo di sradicare uno sportello Bancomat ad Albisgnasego (Padova). Alcuni poliziotti hanno deposto dietro un paravento, per tutelare le peculiari esigenze di indagine cui sono chiamati.

(agenzia Ansa)

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