
Ci mancavano. Era qualche mese che i principeschi Savoia non si facevano vivi con qualcosa. L'ultima volta che abbiamo sentito parlare di loro, nella fattispecie di Vittorio Emanuele, è stato per l'inchiesta di Henry John Woodcock, a Potenza: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, al falso e allo sfruttamento della prostituzione, questi i reati contestatigli. Poco conta che proprio oggi la Procura di Roma abbia chiesto l'archiviazione per il cosiddetto principe (non perché non abbia commesso il fatto, ma solo perché non ci sono abbastanza prove che lo abbia commesso): come dimenticare gli affettuosi epiteti con cui si riferiva a Giuliana Sgrena («vecchia troia mestruata» e «comunista di merda»), la sua regale e ineccepibile fedeltà coniugale («sto andando a Milano, in città... e adesso c'ho tre quarti d'ora... e volevo andare a puttane») o l'esemplare terminologia con cui indica gli avversari politici («bolscevichi figli di puttana»)?
Dopo averci regalato questi bellissimi momenti, finalmente il Principe e l'erede, ormai determinati a raccogliere l'eredità di Stanlio & Ollio, Ric & Gian e Gianni & Pinotto, sono andati fino in fondo e hanno deciso di dare ai cittadini un motivo in più per maledire il giorno in cui lo Stato italiano ha deciso di farli rientrare nel nostro Paese dopo 50 anni in cui i danni li facevano all'estero (vedi il caso Dirk Hamer). I due noti aspiranti comici hanno chiesto infatti all'Italia un risarcimento di 260 milioni di euro per «i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948».
Il Governo Italiano ha risposto per le righe, ribattendo che «non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana». Che esagerazione! Probabilmente nessuno ha capito la vera richiesta dei savoiardi: un posto a Zelig o, meglio, al Bagaglino (c'è più gnocca!).
Dopo averci regalato questi bellissimi momenti, finalmente il Principe e l'erede, ormai determinati a raccogliere l'eredità di Stanlio & Ollio, Ric & Gian e Gianni & Pinotto, sono andati fino in fondo e hanno deciso di dare ai cittadini un motivo in più per maledire il giorno in cui lo Stato italiano ha deciso di farli rientrare nel nostro Paese dopo 50 anni in cui i danni li facevano all'estero (vedi il caso Dirk Hamer). I due noti aspiranti comici hanno chiesto infatti all'Italia un risarcimento di 260 milioni di euro per «i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948».
Il Governo Italiano ha risposto per le righe, ribattendo che «non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana». Che esagerazione! Probabilmente nessuno ha capito la vera richiesta dei savoiardi: un posto a Zelig o, meglio, al Bagaglino (c'è più gnocca!).