Qualche mese fa, nello specifico il 6 novembre 2008, il ministro della Giustizia Angelino Alfano si presentò ai giornalisti con un sorriso smagliante. Il motivo della sua "allegria" era un provvedimento del suo governo, fortemente voluto da lui (o almeno, così disse): l'"inasprimento" del 41bis. Cos'è il 41bis? "L'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354 (legge sull'ordinamento penitenziario) - dice Wikipedia - prevede la possibilità per il Ministro della Giustizia di sospendere l'applicazione delle normali regole di trattamento dei detenuti previste dalla stessa legge in casi eccezionali di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza ovvero, quando ricorrano gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica, nei confronti dei detenuti (anche in attesa di giudizio) per reati di criminalità organizzata, terrorismo o eversione. In questo secondo caso la legge specifica le misure applicabili tra cui le principali sono il rafforzamento delle misure di sicurezza con riguardo principalmente alla necessità di prevenire contatti con l'organizzazione criminale di appartenenza, restrizioni nel numero e nella modalità di svolgimento dei colloqui, la limitazione della permanenza all'aperto (cosiddetta "ora d'aria"), la censura della corrispondenza. (...) Il complesso di queste misure è generalmente noto come "carcere duro per i mafiosi". Da più parti ne è stata messa in discussione la rispondenza ai principi generali in tema di trattamento dei detenuti; comunque fino a quasi una ventina d'anni fa la maggior parte della magistratura e delle forze politiche respingevano tali critiche e consideravano queste misure di grande importanza come strumento di lotta alla criminalità organizzata".
Alfano, nei suoi sorrisi compiaciuti, dimenticava una cosa: il 41bis è stato stabilizzato, e di conseguenza svuotato della sua utilità, dal governo Berlusconi II, ministro della Giustizia Roberto Castelli. Se prima, infatti, il regime del carcere duro era prorogabile di sei mesi in sei mesi, con la stabilizzazione per i boss è più facile tornare al regime "normale". Dice Marco Travaglio: "Quando voi sentite il presidente del Senato Schifani dire: "noi nella legislatura del governo Berlusconi II abbiamo stabilizzato un provvedimento che prima era provvisorio e veniva attuato dal ministro della Giustizia di sei mesi in sei mesi, abbiamo stabilizzato per sempre il 41bis", spero che anche lui - ma credo che lo sappia - sia conscio di raccontare favole. Perché il 41bis quando era provvisorio era molto più efficace che oggi quando è diventato legge definitiva. Per quale motivo? Per un motivo molto semplice: quando un provvedimento viene rinnovato di sei mesi in sei mesi i tempi burocratici necessari per il mafioso recluso per chiedere la revoca dell'isolamento, sono talmente lunghi che di solito la risposta alla sua domanda non arriva in tempo in sei mesi, quindi quando gli rispondono c'è già stato un nuovo provvedimento semestrale, contro il quale deve di nuovo ricorrere. I ricorsi, quindi, contro il 41bis non venivano quasi mai accolti perché non si faceva in tempo. Praticamente il 41bis durava molto a lungo ed era molto difficile revocarlo. Ora che è diventato un provvedimento che vale per sempre, preso una volta vale per sempre - o almeno fino a che non ce ne sono i presupposti - i ricorsi sono molto facili perché anche se durano 7-8 mesi ne basta uno perché la persona possa vincerlo, allora si va alla discrezionalità del magistrato singolo il quale ogni volta che riceve il ricorso deve valutare se la persona sia ancora socialmente pericolosa, collegata con l'organizzazione mafiosa. E come fai a saperlo? Come fai a sapere se una persona è potenzialmente pericolosa? Come fai a sapere se ha ancora legami dopo anni che è in carcere? Lo puoi presumere ma se non lo puoi dimostrare, spesso puoi concedere la revoca del 41bis senza alcun rischio e senza alcuna formale irregolarità".
Il 30 dicembre scorso, poco più di un mese dopo i sorrisini di Angelino Alfano, è stato liberato il boss sanguinario Mimmo Ganci. Dice l'Ansa: "I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma hanno annullato il 41/bis, il carcere duro, al boss stragista Mimmo Ganci di Palermo. Il mafioso è detenuto nel carcere di Rebibbia perchè deve scontare condanne all'ergastolo, molte delle quali definitive, in particolare per le stragi e alcuni delitti eccellenti compiuti in Sicilia. Ganci è accusato di oltre 40 delitti. I difensori del killer nei mesi scorsi avevano chiesto al tribunale di sorveglianza l'annullamento del carcere duro che è poi stato accolto dal tribunale". Detto, fatto. Ma siamo così sicuri che questo governo, e il precedente governo Berlusconi, stia facendo così tanto per combattere la mafia?
Alfano, nei suoi sorrisi compiaciuti, dimenticava una cosa: il 41bis è stato stabilizzato, e di conseguenza svuotato della sua utilità, dal governo Berlusconi II, ministro della Giustizia Roberto Castelli. Se prima, infatti, il regime del carcere duro era prorogabile di sei mesi in sei mesi, con la stabilizzazione per i boss è più facile tornare al regime "normale". Dice Marco Travaglio: "Quando voi sentite il presidente del Senato Schifani dire: "noi nella legislatura del governo Berlusconi II abbiamo stabilizzato un provvedimento che prima era provvisorio e veniva attuato dal ministro della Giustizia di sei mesi in sei mesi, abbiamo stabilizzato per sempre il 41bis", spero che anche lui - ma credo che lo sappia - sia conscio di raccontare favole. Perché il 41bis quando era provvisorio era molto più efficace che oggi quando è diventato legge definitiva. Per quale motivo? Per un motivo molto semplice: quando un provvedimento viene rinnovato di sei mesi in sei mesi i tempi burocratici necessari per il mafioso recluso per chiedere la revoca dell'isolamento, sono talmente lunghi che di solito la risposta alla sua domanda non arriva in tempo in sei mesi, quindi quando gli rispondono c'è già stato un nuovo provvedimento semestrale, contro il quale deve di nuovo ricorrere. I ricorsi, quindi, contro il 41bis non venivano quasi mai accolti perché non si faceva in tempo. Praticamente il 41bis durava molto a lungo ed era molto difficile revocarlo. Ora che è diventato un provvedimento che vale per sempre, preso una volta vale per sempre - o almeno fino a che non ce ne sono i presupposti - i ricorsi sono molto facili perché anche se durano 7-8 mesi ne basta uno perché la persona possa vincerlo, allora si va alla discrezionalità del magistrato singolo il quale ogni volta che riceve il ricorso deve valutare se la persona sia ancora socialmente pericolosa, collegata con l'organizzazione mafiosa. E come fai a saperlo? Come fai a sapere se una persona è potenzialmente pericolosa? Come fai a sapere se ha ancora legami dopo anni che è in carcere? Lo puoi presumere ma se non lo puoi dimostrare, spesso puoi concedere la revoca del 41bis senza alcun rischio e senza alcuna formale irregolarità".
Il 30 dicembre scorso, poco più di un mese dopo i sorrisini di Angelino Alfano, è stato liberato il boss sanguinario Mimmo Ganci. Dice l'Ansa: "I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma hanno annullato il 41/bis, il carcere duro, al boss stragista Mimmo Ganci di Palermo. Il mafioso è detenuto nel carcere di Rebibbia perchè deve scontare condanne all'ergastolo, molte delle quali definitive, in particolare per le stragi e alcuni delitti eccellenti compiuti in Sicilia. Ganci è accusato di oltre 40 delitti. I difensori del killer nei mesi scorsi avevano chiesto al tribunale di sorveglianza l'annullamento del carcere duro che è poi stato accolto dal tribunale". Detto, fatto. Ma siamo così sicuri che questo governo, e il precedente governo Berlusconi, stia facendo così tanto per combattere la mafia?
3 commenti:
Infatti bisognerebbe conoscere le motivazioni di questa revoca. Tutti a strillare contro i giudici...e se avessero seguito la legge?
Pietro
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