venerdì 11 gennaio 2008

Emergenza tombale


Ormai succede di tutto. Negli ultimi mesi di campagna elettorale del 2001 i telegiornali delle reti Mediaset pullulavano di notizie di cronaca: sbarchi di clandestini, stupri, rapine, omicidi, emergenza criminalità in ogni edizione, tutto in silenzioso accordo con gli enormi poster "Città più sicure" della Cdl. In maggio il centrodestra vinse le elezioni, e la cronaca sparì; secondo l'Osservatorio di Pavia, le ore dedicate dai tg ai temi dell'insicurezza crollarono (per la criminalità organizzata "da oltre 16 ore a meno di 6").
Nell'ultimo anno e mezzo è stato un susseguirsi di emergenze, prima i rumeni, la sicurezza, ora la spazzatura; emergenze sulle prime pagine dei giornali, emergenze nei notiziari, "insicurezza dei cittadini". E il centrosinistra cosa fa? Nel sospetto che il senso di insicurezza sia dovuto all'informazione, Violante convoca i direttori dei tg e "apre un dibattito" sulla "percezione di insicurezza", dovuta al "sistema dell'informazione e della comunicazione, con particolare riguardo al modo in cui esso sceglie e presenta le notizie, nel formarsi e nel diffondersi di un'opinione condivisa sul grado di sicurezza di una comunità" mostrando chiaramente di volersi intromettere nell'operato dei notiziari.
Così si permette ad un Mimun qualsiasi, quello che tagliò l'audio di Berlusconi che dava del kapò nazista a Schulz, quello che cacciò Daniela Tagliafico dal Tg1 perché non allineata, quello che trasformò il primo telegiornale italiano in una Pravda berlusconiana, di urlare allo scandalo perché siamo in un paese in cui non c'è libertà di stampa. Succede anche questo, in Italia: è come se Goebbels si lamentasse della censura a Luttazzi. Non è bellissimo?

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